Rinnovabili o nucleare? Dovendo scegliere direi rinnovabili
Angelo Bernasconi, presidente AIL, analizza la questione della riapertura al nucleare. "Il mix di molteplici energie è importante. Basarsi solo su una tecnologia sarebbe un grave errore".
Articolo da ww.ticinonews.ch
Sta facendo discutere l'annuncio fatto mercoledì dal Consiglio federale di un lancio di un controprogetto indiretto per l’abolizione del divieto di costruzione delle centrali nucleari. Dalla politica ai cittadini, il dibattito sta coinvolgendo tutti. Ticinonews ha affrontato la questione con Angelo Bernasconi, presidente AIL. “Di principio, trovo negativo bandire una tecnologia" - afferma Bernasconi -. "È positivo che il Governo dia questa opzione al nucleare. Per l’approvvigionamento energetico di un paese abbiamo bisogno di tutte le tecnologie, di per sé, ma devono poi soddisfare dei criteri di sostenibilità”.
La decisione del Governo di rivedere il divieto sulle nuove centrali nucleari secondo lei è influenzata dalla delicata situazione in paesi esteri come l’Ucraina e quindi da problemi legati ai costi dell’energia?
“Sicuramente la possibilità di penuria energetica incide sul fatto di avere o no a disposizione una nuova tecnologia. Se si analizza questa situazione da un punti di vista oggettivo ci si rende però conto che il nucleare pone anche dei problemi: metà delle centrali oggi vengono costruite da russi e cinesi. In una situazione di crisi, una costruzione in Europa di questo impianto potrebbe comportare dei problemi”.
Le centrali nucleari attualmente in funzione in Svizzera risalgono agli anni 80’. Sono ancora considerate sicure?
“Il funzionamento di queste centrali sottostà a delle verifiche dell’Agenzia Atomica Internazionale e, di conseguenza sulla base dei criteri di questa agenzia devono essere considerate sufficientemente sicure”.
Se dovessimo invece costruirne di nuove oggi, verrebbero realizzate con tecnologie più avanzate?
“Sicuramente il nucleare di quarta-quinta generazione di cui si parla ha dei benefici, sia in termini di sicurezza che di scorie radioattive prodotte. Tuttavia non soddisfa ancora tuti i criteri di sostenibilità. Penso ad esempio alla sostenibilità ambientale (ci sono ancora diversi rischi), a quella sociale e all’accettazione da parte del mondo politico e della popolazione. Inoltre, in termini di tempi di realizzazione, ma anche a livello economico, il nucleare oggi è una fonte energetica molto cara”.
Le energie rinnovabili non sono sufficienti a garantire il fabbisogno energetico del nostro paese?
“Di per sé tutti i modelli che sono stati fatti sulla base della strategia 2050 della Confederazione dimostrano che con un adeguato sviluppo queste energie sono sufficienti in termini di produzione annua di energia. Ci sono delle criticità da gestire in futuro per le quali aziende come AIL si stanno organizzando. Le criticità concernono ad esempio l'avere momenti con carichi molto alti e altri con mancata di produzione e la gestione della produzione stessa, ad esempio con stoccaggi nei nostri bacini idroelettrici”.
Se lei potesse decidere sfrutterebbe le energie rinnovabili, il nucleare o un mix di molteplici energie?
“Il mix di molteplici energie è importante. Basarsi solo su una tecnologia sarebbe un grave errore. Se devo scegliere dico le rinnovabili: abbiamo il know-how per costruirle, mentre per il nucleare vi è ancora un problema di accettazione oggigiorno”.